Con la Risposta n. 3 del 7 gennaio 2022 si torna a parlare di regime degli impatriati con la definizione del regime agevolato a loro riservato nel caso però essi operino in “remote working”.

Nulla questio in ordine alla possibilità di beneficiare del regime di detassazione al 70 per cento per tutti coloro i quali svolgano attività di lavoro in regime di cd. remote working trasferendo la loro residenza in Italia.

Va invece sottolineata la precisazione secondo cui – ancorché già chiarito con la Circolare n. 33/E 2020 e la Risposta n. 596/2021 – si ritiene applicabile il regime in parola anche nei confronti di quei soggetti che vengano a svolgere in Italia attività di lavoro alle dipendenze di un datore di lavoro con sede all’estero.

Quello che però a noi preme sottolineare nel caso di cd. home office e datore di lavoro straniero è il potenziale rischio SO soprattutto quando – come nel caso oggetto di Interpello – la scelta di tornare a vivere stabilmente in Italia da parte della contribuente, sia dipesa da scelte ed esigenze del datore di lavoro.

Ricordiamo infatti che particolare attenzione è stata dedicata al tema anche dal Commentario OCSE, ove ai paragrafi 18 e 19 dell’art. 5 è stato chiarito che “however, a home office is used on a continuous basis for carrying on business activities for an enterprise and it is clear from the facts and circumstances that the enterprise has required the individual to use that location to carry on the enterprise’s business (e.g., by not providing an office to an employee in circumstances where the nature of the employment clearly requires an office), the home office may be considered to be at the disposal of the enterprise” according with article 5 of Modello OCSE. Su tale tema si è recentemente pronunciata anche la CortediCassazione con ordinanza n. 1977 del 29 gennaio 2020 ove è stata appurata la presenza di una sede fissa d’affari (i.e. SO) di una società estera presso l’abitazione italiana del legale rappresentante il quale “svolgeva attività di viaggi e turismo usufruendo di un locale adibito a cucina, di personal computer, di rete internet e stampanti, tramite segnalazione del nome, del numero di telefono e del sito web, sulla porta di accesso dello stabile”.

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